HO VISTO MARADONA

L’ incontro di IRILLI con EL PIBE DE ORO

E il giugno 2006 e vivevo ad Omegna, in Piemonte .

Qualche mese prima decido di dedicare un mio dipinto al grande campione Diego Armando Maradona, un quadro su tela di 120×165 cm e intitolarlo “L’Artista con il 10”. 

E’ l’anno più difficile della mia carriera artistica, mi erano rimasti pochi euro sul tavolo, non bastavano più per fare la spesa e in quei giorni cercavo di far conoscere la mia arte con delle cartoline promozionali.

Andai a trovare un amico, Daniele, in un’ agenzia immobiliare di fronte a Villa Crespi sul Lago d’Orta che mi disse ” Silvio, ho visto sul tuo sito web il quadro di Maradona, sai che Diego oggi è ospite nell’ hotel quì vicino, perchè non gli porti a vedere il quadro che gli hai dedicato? “.

Nessuno sapeva che Maradona era in quell’ hotel, lui era riuscito ad avere una soffiata. 

Andai davanti al cancello dell’ hotel e c’era solo un bodyguard al quale mi avvicinai per chiedergli se davvero ci fosse Maradona nell’hotel. Mi guardò male dicendomi che non c’era Diego ma un altro personaggio importante. Presi il depliant dell’hotel e vidi che c’era una email. Tornai subito a casa, circa 15 minuti di strada. Erano le 12,20 scrissi subito all’hotel inviando l’immagine del quadro.

Alle 13,20 squillò il mio telefono e cominciarono a tremare le mie gambe. ” Sono il manager dell’ hotel Villa Crespi, parlo con il signor IRILLI? ” – “Sì” – e dentro di me dissi ” ci siamo”

Diego ha visto il quadro e  la vuole conoscere. Porti subito il quadro a Villa Crespi, ma faccia in fretta perchè Maradona alle 17,00 parte per l’inaugurazione dei Mondiali in Germania. Non dica niente a nessuno e venga da solo “ – concluse il manager.

Caricai a fatica il quadro in auto e partìì subito per l’hotel Villa Crespi. Avevo un brivido lungo la schiena. Non ci potevo credere. Da lì a pochi minuti avrei incontrato il più grande calciatore della storia, che avevo ammirato nella mia infanzia.

Prima di arrivare, incominciai a vedere persone a piedi con la maglia dell’ Argentina e del Napoli, bambini con il pallone in mano che si dirigevano verso l’hotel. 

Alle 14,20 quando arrivai, fuori dal cancello c’erano decine di tifosi. Non feci in tempo a scendere dall’auto, che il cancellò si aprì ed entrai. Mi venne incontro il manager, il quadro era coperto con un lenzuolo azzurro e mi portò in una sala di accoglienza dove c’era un pianoforte” – “attenda quì vado a chiamare Diego “ – mi disse.

Pochi minuti, ma furono lunghissimi.

A un certo punto dal corridoio sentii una voce, era la sua, che diceva ” dov’è, dov’è l’artista? “. 

Entrò da solo nella stanza, mi venne incontro e ci salutammo. Dopodichè entrò il suo staff insieme allo chef Cannavacciuolo, che gestisce tutt’oggi Villa Crespi.

A un certo punto Diego disse ” Allora, vediamo il quadro, dai forza “

Sfilammo il lenzuolo e quando Diego vide il quadro da vicino disse ” Grandioso! ” e mi strinse forte la mano ringraziandomi

Tirai un sospiro di sollievo. Con un pennarello mise la sua firma sul dipinto in segno di riconoscenza e partii un grande applauso.

 Il quadro racconta la sua storia a partire da bambino, le imprese col Napoli e il momento in cui alza la Coppa del Mondo con l’Argentina.

Diego era in perfetta forma, come ai bei tempi in campo.

Una persona umile, generosa, altruista. Abbiamo trascorso un bel pomeriggio che si è concluso con un saluto e con una sua bella frase:

” Grazie Silvio per aver dipinto la mia storia in questo bellissimo quadro, buona fortuna”

Da quel giorno la mia carriera è ripartita.

“Ciao Diego! E’ stato un onore conoscere il più grande artista del calcio”

SILVIO IRILLI